AGRICOLTURA


AGRICOLTURA


Con il termine di agricoltura si intendono le pratiche di coltivazione della terra per l'ottenimento di piante, sia per uso alimentare che per uso industriale, nonché dell'allevamento del bestiame.

La nascita dell'agricoltura si può fare risalire a circa 10.000 anni fa, nella zona della mezzaluna fertile, tra il Tigri e l'Eufrate.
Prima di allora l'uomo viveva di caccia e di  tutto ciò che la natura gli offriva, come radici, frutti, bacche.
L'uomo imparò  a coltivare le piante e ad allevare gli animali e da nomade divenne stanziale. I primi strumenti che usava per lavorare la terra erano rudimentali, ma piano piano, grazie alle sue capacità affinò le tecniche per costruire oggetti e utensili che gli gli permisero di migliorare e aumentare  sempre più la produzione di prodotti agricoli.

L'AGRICOLTURA APPARTIENE AL SETTORE PRIMARIO
















Fattori che condizionano l'agricoltura

L'agricoltura essendo un'attività che si svolge all'aperto (ad eccezione della serricoltura) è condizionata dai fattori climatici.
Acqua, luce, temperatura, vento, ecc. svolgono un ruolo primario ai fini della produzione.
 L'acqua: fondamentale in tutti processi chimici che avvengono nella pianta, la luce: indispensabile per il processo fotosintetico, la  temperatura:  che deve essere idonea allo sviluppo della specie, il vento: fondamentale nell' impollinazione anemofila, ecc...
Oltre ai fattori climatici, svolge un ruolo fondamentale anche il terreno.
Il terreno ha una duplice importanza:
1) contiene le sostanze nutritive disciolte nell'acqua  che  attraverso le radici vengono assorbite dalla pianta
2) ancora le piante al terreno



l'agricoltura è una attività che si svolge principalmente  all'aperto, pertanto è  fortemente condizionata dai fattori clamatici. Pioggia, luce, vento, temperatura,  hanno  un ruolo fondamentale per la buona riuscita di una coltivazione. 
Oltre ai fattori climatici, l'agricoltura è vincolata dalle caratteristiche del terreno.   Per essere idoneo alla coltivazione deve:
  •  avere una giusta percentuale  in sabbia, argilla e calcare ( terreni di medio impasto), 
  • essere dotato di una sufficiente componente organica (humus)


Le pratiche colturali o tecniche agronomiche

Con il termine di pratiche colturali o tecniche agronomiche, si intendono tutte quelle attività, che vengono svolte al terreno e/o alle piante al fine di ottenere una produzione e sono:

  • Sistemazione del terreno,
  • Lavorazione,
  • Concimazione 
  • Irrigazione,
  • Propagazione delle piante,
  • Difesa dai parassiti,
  • Diserbo,
  • Raccolta, ecc.

La sistemazione, può ritenersi una pratica "eccezionale", in quanto viene effettuata una sola volta, prima di iniziare a coltivare un terreno. Gli anni successivi, si effettua, in caso di necessità, una manutenzione.
Le sistemazioni hanno lo scopo principale di gestire le acque in eccesso, al fine di evitare danni alle coltivazioni e al terreno (erosioni). A seconda del territorio, le sistemazioni possono essere di montagna e collina  (terrazzamenti) o di pianura,

esempio di sistemazione di pianura

 

Risultati immagini per esempi di terrazzamenti terreno
esempio di terrazzamento

Le lavorazioni,   sono attività fatte al terreno e possono avere diverse   finalità: preparare il terreno alla semina (aratura), frantumare zolle troppo grosse, liberare il terreno da sterpaglie, interrare i semi, ecc..

Lo scopo principale delle lavorazioni comunque, è quello di rendere  più soffice il terreno, in modo  da fare immagazzinare acqua e quindi  facilitare anche lo sviluppo dell'apparato radicale.

Concimazione

La concimazione, ha lo scopo di fare aumentare la fertilità del terreno e quindi fare crescere meglio le piante, dato che queste assorbono le sostanze nutritive, principalmente attraverso le radici
La concimazione può classificarsi in essere naturale e chimica.
La concimazione naturale, fatta con materiale organico come, letame, compost, o altro è da preferire a quella chimica, in quanto migliora la struttura del terreno e non crea problemi di natura ambientale (inquinamento delle falde acquifere).

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concime organico (letame)


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concime chimico in grani

Irrigazione
L'irrigazione consiste nell'apportare acqua alle piante. Esistono diversi metodi di irrigazione, che variano in base alla disponibilità economica, quantità di acqua a disposizione, necessità della specie coltivata, ecc..
Tra i metodi di irrigazione  più comuni nel nostro territorio, si ricordano: il metodo a pioggia, a scorrimento, a sommersione, a goccia.
impianto a pioggia




Propagazione delle piante
Le piante si possono propagare in due modi:
  • Per seme, grazie all'impollinazione 
  • Moltiplicazione, utilizzando parti di pianta. Le   nuove  piante  avranno lo stesso   patrimonio genetico della pianta madre da cui hanno avuto origine.
Le forme di moltiplicazione più diffusa sono: 
  • Talea: rametto messo in vaso con terra aspettando che radichi.
  • Propaggine: interramento di una porzione di  ramo  senza separarlo dalla pianta madre.
  • Margotta: copertura con panetto di terra, di un ramo scortecciato ad anello, separandolo dalla pianta madre quando compaiono le radichette.
  • L'innesto è una pratica agronomica, che consente di unire due piante di specie diverse, dette bionti. Attraverso l'innesto si cambia la specie  coltivata senza estirparla. La  pianta viene tagliata al tronco e su questa si inseriscono rami della pianta che si vuole ottenere.
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esempio di pianta innestata


Schema della riproduzione delle piante






La riproduzione delle piante, detta anche gamica o sessuale avviene attraverso il fiore,  come di seguito schematizzato








Difesa dai parassiti
Le piante, come tutti gli esseri viventi vengono attaccate  o colpite  da patogeni di varia natura come: insetti, virus, funghi, batteri, ecc. che ne compromettono, in maniera più o meno grave, la vita e quindi la produzione.  Pertanto, spesso  si rende necessario un loro controllo.
I metodi per fronteggiare i parassiti possono essere di diverso tipo:
  • Tradizionale o convenzionale, in cui si fa ricorso a sostanze chimiche di sintesi (pesticidi)
  • Sostenibile, attraverso una coltivazione  più rispettosa dell'ambiente, detta lotta biologica e integrata, in cui per combattere  i parassiti,  si fa ricorso a pratiche e sostanze non dannose all'uomo e all'ambiente. 

 Agricoltura Biologica

Il  termine "agricoltura biologica" indica un metodo di coltivazione e di allevamento che consente nel solo l'impiego di sostanze naturali,  escludendo l'utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi).
Coltivare biologico, significa evitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e non immettere nell'ambiente sostanze nocive. 
Per quanto riguarda i sistemi di allevamento, si pone la massima attenzione al benessere degli animali, che si nutrono di erba e foraggio biologico e non assumono antibiotici, ormoni o altre sostanze che stimolino artificialmente la crescita e la produzione di latte. Inoltre, nelle aziende agricole devono esserci ampi spazi perché gli animali possano muoversi e pascolare liberamente. 
L'agricoltura biologica si avvale della "lotta biologica," cioè il controllo di parassiti e malattie con i nemici natural e prodotti non di sintesi.
esempio di lotta biologica: coccinella che preda un afide





Diserbo
Per diserbo si intende l'eliminazione delle erbe infestanti, intendendo con questo termine tutte le piante che arrecano disturbo (spaziale e nutritivo) alle piante coltivate.
In passato, le erbe infestanti venivano eliminate con metodi fisici (fuoco, estirpazione), oggi purtroppo si fa ricorso a sostanze chimiche (erbicidi), molto pericolosi per la salute dell'uomo e degli animali, poiché si possono ritrovare negli alimenti e per percolazione anche nelle falde acquifere.




LE PIANTE COLTIVATE

L'uomo nel tempo ha operato una selezione delle piante coltivate. Oggi con la diffusione delle  monocolture però, molto del patrimonio genetico si sta perdendo e per questo sono nate delle vere e proprie banche del "germoplasma", dove viene conservato il DNA delle piante che rischiano di estinguersi.

Una prima classificazione può farsi in base alla durata della pianta e la consistenza del fusto, abbiamo quindi le piante:
  • Erbacee, generalmente non longeve  e di consistenza erbacea
  • Arboree, durata poliennale e di consistenza legnosa.

Volendo raggruppare  le piante maggiormente coltivate nel nostro territorio, abbiamo:
Cereali: Piante di consistenza erbacea, con foglie lanceolate (appuntite e allungate) e semi  raccolti in una spiga. I cereali  sono ricchi di carboidrati  e adatti alla panificazione.  Rappresentano la base della nostra alimentazione. Tra le specie più coltivate  abbiamo:
  • Frumento ( tenero e duro),  
  • mais, 
  • riso, 
  • orzo, 
  • segale, 
  • avena
mais
frumento

Legumi
I legumi sono piante coltivate, così come i cereali, da tempi remoti. Ne esistono sia specie arboree, come ad esempio il carrubbo,  che erbacee.
Le leguminose hanno il frutto racchiuso in un baccello, i semi sono dicotiledoni e ricchi di proteine.
tra i principali legumi ricordiamo:
  • fave
  • piselli 
  • soia
  • ceci 
  • lenticchie 
  • fagioli 
  • arachidi

baccelli di fagiolo


Ortaggi
Gli ortaggi comprendo un gruppo molto vasto di piante,  possono essere distinti in base alle parti della pianta che vengono consumate dall'uomo, abbiamo quindi
  • Ortaggi di cui si consuma la radice: carote, ravanelli..
  • Ortaggi di cui si consuma il fusto: asparago, finocchio, cipolla, ..
  • Ortaggi di cui si consuma la foglia: lattuga, radicchio, spinacio, basilico...
  • Ortaggi di cui si consuma il fiore: carciofo, broccolo, cavolfiore..
  • Ortaggi di cui si consuma il frutto: pomodoro, zucchina, peperone, melanzana..
  • Ortaggi di cui si consuma il tubero ( fusto sotterraneo) patata, patata americana...

Alberi da frutto
Le piante arboree da frutto coltivate in Italia sono molto numerose, favorite anche dal clima temperato del nostro Paese.
Tra questi troviamo:

Agrumi
Piante  appartenenti al genere Citrus, che annovera numerose specie e varietà, molte delle quali selezionate dall'uomo. 
Il frutto degli agrumi, formato da spicchi,  prende il nome di esperidio.
Tra le principali specie ricordiamo: Pompelmo, limone, mandarino, arancio; tra le numerose varietà ricordiamo anche: mandarancio, clementine, ecc, Agli agrumi appartengono  anche il bergamotto, da cui si  ricavano essenze profumate e il chinotto, utilizzato per produrre una bevanda.

Pomacee
Piante il cui frutto prende il nome di pomo. 
Tra le principali  pomacee ricordiamo il  melo e  il pero. Fanno parte delle pomacee anche il nespolo e il  cotogno.

Drupacee
Le drupacee comprendono una vastissima categoria di piante,  Una cosa che accomuna le drupacee è il frutto, detto drupa, in cui l'endocarpo è di consistenza  legnosa. Tra le principali drupacee ricordiamo, ciliegio, pesco, albicocco, mandorlo ecc.

Vite
Un genere di piante arbustivo, di tipo rampicante, con frutto a grappolo, che porta numerose bacche, detti acini. La vite è una pianta di primaria importanza, sia per la produzione di uva da tavola che per la produzione di vino

Olivo
Pianta molto longeva (anche mille anni), sempreverde,  con frutti piccoli e tondi che a maturità contengono olio ( dal 15% al 25%).
L'olivo trova il suo habitat ideale nei paesi del mediterraneo, infatti è molto coltivato nel nostro Paese, sia per la produzione di olive ad uso alimentare, ma soprattutto per la produzione di olio extravergine di oliva (EVO),  apprezzato in tutto il mondo e molto importante  nella dieta mediterranea.

  

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