I MATERIALI


I MATERIALI E IL LORO CICLO DI VITA

La maggior parte  dei materiali per poter  essere utilizzati dall'uomo, devono essere  trasformati attraverso un processo di lavorazione, in  semilavorati. I materiali semilavorati, a loro volta,  subiscono altre trasformazioni e lavorazioni per diventare dei "prodotti finiti". 
Il prodotto finito viene utilizzato dall’uomo per soddisfare i suoi bisogni e dopo un certo periodo, che può essere breve (ad esempio un quotidiano) o lungo (ad es. un'automobile), esaurisce il suo ciclo di vita e diviene un “rifiuto”. E' importante, al fine di limitare i danni all'ambiente riciclare i materiali

PRINCIPALI MATERIALI UTILIZZATI DALL'UOMO



Minerali e metalli
Legno
Carta
Fibre Tessili
Vetro
Plastica



IL LEGNO

                           
Il legno è un materiale costituito da fibre di cellulosa (zucchero polisaccaride di cui è composta la parete cellulare) e lignina ( sostanza incrostante che ricopre la parete cellulare); si ricava dai fusti delle piante arboree e dagli arbusti. Il legno è stato tra i primi materiali ad essere utilizzato dall'uomo e ancora oggi, grazie alle sue caratteristiche, come: versatilità, economicità, lavorabilità, reperibilità, ecosostenibilità..., rimane uno dei materiali più diffusi.
il legno prima di essere utilizzato deve essere sottoposto ud un lungo processo di lavorazione:
  • taglio
  • sramatura
  • scortecciamento
  • trasporto in segheria 
  • lavaggio
  • stagionatura 
Il legname prima di essere utilizzato deve essere tagliato per ottenere delle tavole, di dimensione e formato variabile.
Due tipologie di tagli comuni  sono la tranciatura e la sfogliatura.

Se tagliamo un tronco in senso trasversale,  possiamo notare una struttura a strati ad  anelli concentrici. Dall'esterno verso l'interno troviamo:
  • La Corteccia: E' lo strato più esterno del tronco. Formato generalmente da cellule morte, ha la funzione di proteggere la pianta dai parassiti e dagli agenti atmosferici.
  • Il libro: E' la parte che si trova subito sotto la corteccia. E' formato da cellule allungate e flessibili che fanno passare la linfa elaborata (zuccheri prodotti dal processo di fotosintesi clorofilliana)dalle foglie al resto della pianta.
  • Il cambio: Si tratta di uno strato di tessuto vegetale posto sotto il libro, che serve a produrre nuove cellule. Ogni anno da questo strato si generano nuove cellule, che faranno crescere di diametro il fusto. Verso l'esterno si creano nuove cellule nello strato del libro e verso l'interno cellule che danno luogo al legno nuovo.
  • Il legno: E' la parte predominante del tronco, che da solidità alla pianta. Si compone di due parti Alburno, detto anche legno nuovo, parte giovane di neoformazione che trasporta la linfa grezza dalle radici alle foglie e durame, legno vecchio, formato da cellule morte e lignina.
  • Midollo: E' la parte più interna, composta da cellule morte di consistenza spugnosa.
PANNELLI DERIVATI DEL LEGNO
In passato per la costruzione di mobili si utilizzava il legno massello, oggi per risparmiare soldi, ma anche risorse si utilizzano i pannelli derivati del legno, altrettanto resistenti ma molto più economici. Tra questi i più utilizzati sono:
  • Compensato: (tre fogli di legno dello spessore di pochi millimetri, incollati tra loro in modo perpendicolare)
  • multistrato:(come il compensato, ma con più fogli, generalmente fino a sette strati).
  • tamburato: (due fogli di legno con un'armatura in  cartone incollata all'interno). I tamburati trovano impiego nella fabbricazione delle porte da interno.
  • Paniforti:due fogli di legno con un'anima di listelli di legno incollati tra loro
  • truciolato: frammenti di legno piccolissimi incollati e pressati.
  • legno lamellare: ottenuto incollando tavole di legno tra loro




APPROFONDIMENTI
  1. Le piante
sono  organismi pluricellulari (formati da moltissime cellule), eucarioti (cellula evoluta con DNA al suo interno), autotrofi (autosufficienti) . Possono essere erbacee o legnose, come gli alberi e gli arbusti. Le piante si possono classificare in:
Alghe: Sono le piante più antiche, vivono in ambiente acquatico, sia acqua dolce che salata, non hanno generalmente radici, fusto e foglie distinte . A  seconda del pigmento che possiedono le alghe si possono distinguere in: Alghe rosse, alghe brune e alghe verdi. 
Briofite: sono le piante terrestri più semplici, sono ancora in parte legate all'ambiente acquatico, e si riproducono da sole attraverso la produzione di  spore (cellule  della riproduzione)  che vengono disseminate attraverso l'acqua. Le briofite non hanno un vero e proprio sistema vascolare con un sistema conduttore, ma assorbono l'acqua per imbibizione, (come delle spugne).
Le briofite non hanno radici fusto e foglie distinte ma possiedono una parte aerea chiamata fusticino e una parte sotterranea chiamata rizoideEsempi di di briofite sono i muschi.
Pteridofite sono le piante più semplici dotate di radici, fusto e foglie, ma sono ancora legate all'acqua per la riproduzione, che avviene attraverso le spore. Tra le pteridofite abbiamo gli equiseti e le felci.
Spermatofite: Piante evolute e dotate di seme, non più dipendenti dall'acqua per la riproduzione. In queste piante infatti la riproduzione non avviene più per mezzo delle spore ma attraverso la produzione del seme. Le Spermatofite a loro volta si distinguono in 
Gimnosperme, ossia piante a seme nudo, esse non hanno il fiore e il seme si sviluppa dentro una struttura chiamata pigna. Il gruppo di gimnosperme più grande è quello delle conifere, come pino, abete, cipresso, ecc.. In queste piante le foglie sono aghiformi.
Angiospermeossia piante con seme protetto dal frutto. Le angiosperme si possono suddividere in monocotiledoni ( seme con unico cotiledone, come il mais) e dicotiledoni,( seme con due cotiledoni come i  legumi, 
  1. La deforestazione
La   deforestazione rappresenta uno dei principali problemi ambientali  del nostro pianeta; consiste nella eliminazione, generalmente  per abbattimento, degli  alberi. I motivi che portano alla deforestazione sono molteplici, come ad esempio la costruzione di strade, opere murarie, costruzione di edifici, sostituzione con piante più remunerative...
La deforestazione è strettamente legata al riscaldamento globale e quindi all'effetto serra. Le piante infatti, attraverso il processo di fotosintesi clorofilliana riducono la quantità di anidride carbonica prodotta ,trasformandola in ossigeno, di conseguenza la diminuzione degli alberi comporta un accumulo di anidride carbonica e al conseguente effetto ser


LA CARTA


La carta è un materiale formato da milioni di fibre di cellulosa, ottenuta principalmente dagli alberi. Per la sua versatilità si presta a molteplici usi: supporto su cui scrivere e stampare, per imballaggi, per prodotti igienico sanitari, banconote, ecc..
Da sempre l'uomo ha avuto il bisogno di comunicare, i primi messaggi venivano infatti incisi su rocce, argilla, ossa. Col tempo però vari popoli inventarono altri supporti più agevoli su cui tramandare la scrittura. Tra questi, gli antichi egiziani, che  producevano dei sottili fogli con il papiro, una pianta acquatica che cresceva lungo il Nilo;  in  medio oriente i rotoli di pergamena, che consistevano in pelli di animali(ovini e bovini) conciate e lisciate. 
L'invenzione della carta si deve ai cinesi e risale a circa 2000 anni fa. Ottenuta sminuzzando e impastando materiale vegetale e vecchi stracci.

La fabbricazione della carta prevede due fasi principali:
  • Preparazione degli impasti: Con la la produzione di una pasta di cellulosa, ottenuta dalla macinazione del legno (generalmente scortecciato) in piccolissime schegge, dette chips, impastate con acqua e altre sostanze minerali.
  • Formazione del foglio: L'impasto di fibra di cellulosa viene immesso, attraverso una cassa di afflusso, in una imponente  macchina, detta macchina continua, che funziona ininterrottamente, alla velocità di 100km/h, producendo centinaia di tonnellate di carta al giorno avvolte in una bobina della larghezza di 10 metri e lunga centinaia di chilometri. Dalla cassa di afflusso l'impasto viene fatto scivolare e appiattito su una sorta di di nastro trasportatore  bucherellato, per permetterne lo sgocciolamento, per arrivare poi in una serie di cilindri che  asciugano, lisciano e avvolgono il foglio.




APPROFONDIMENTO
IL RICICLO DELLA CARTA:
Riciclare la carta è  fondamentale per la salvaguardia del nostro pianeta, in quanto comporta una serie di benefici:
  • Meno alberi tagliati
  • Riduzione della quantità di acqua necessaria
  • Riduzione del processo produttivo e conseguente riduzione dei costi
  • Risparmio di energia (corrente elettrica, combustibili...)
Per produrre la carta riciclata si usa principalmente  la carta da macero, proveniente dalla raccolta differenziata. In questi impianti, viene  selezionata in base alle tipologie e successivamente vine tagliata in piccoli pezzi e trasformata in poltiglia attraverso l'aggiunta di acqua ed infine in carta riciclata.



    




 Approfondimenti

I minerali

Si definiscono minerali quelle sostanze a struttura cristallina (formati cioè da atomi disposti in modo regolare, secondo determinati reticoli), solitamente solidi. I minerali si  trovano nelle rocce e quelli conosciuti dall'uomo sono oltre cinquemila.

I minerali possono essere classificati in:
Minerali metallici, da cui si estraggono i metalli
Minerali da costruzione, da cui si estraggono materiali per uso edilizio
Minerali per industria energetica, da cui si estraggono combustibili fossili.

I minerali sono delle risorse non rinnovabili, pertanto l'attività di estrazione delle industrie minerarie porta ad un costante ed irreversibile processo di  impoverimento di tali risorse, con gravi ripercussioni anche sotto il profilo ambientale, dato che  le attività di estrazione mineraria ed i processi successivi di lavorazione dei minerali sono altamente inquinanti. Per questi motivi  è di fondamentale importanza il riciclo dei materiali.






La materia: Atomi  ed  elementi chimici

Ogni cosa che ci circonda è fatta di materia, ma di cosa è fatta la materia? La materia è fatta di atomi. L'atomo rappresenta l'unità elementare che conserva le caratteristiche fisico chimiche della materia.

L'atomo è composto da particelle subatomiche: protoni (con carica positiva), neutroni (privi di carica) ed elettroni (con carica negativa). Protoni e neutroni compongono il nucleo e gli  elettroni orbitano attorno. 





In base alla natura della materia possiamo avere
  • Materia organica (quella di cui sono composti gli esseri viventi)
  • Materia inorganica (per esseri non viventi)
  • Materia artificiale e sintetica (se creata dall'uomo).
In natura le tipologie di atomi sono circa un centinaio e prendono il nome di  elementi chimici

Gli elementi chimici vengono  rappresentati  nella tavola periodica e identificati con un simbolo chimico  in base alle loro caratteristiche si classificano in: 
  • Metalli (oro, argento, magnesio, zinco, alluminio, piombo, tungsteno, molibdeno, titanio)
  • Non metalli (idrogeno, carbonio, azoto, fosforo, ossigeno, zolfo, selenio, fluoro, cloro, bromo, iodio)
  • Semimetalli o semiconduttori (silicio, germanio) 
  • Gas nobili, (elio, argon, cripto, xeno, radon)
Unendosi tra di loro attraverso dei legami chimici gli elementi formano tutte le sostanze presenti in natura.






I METALLI




 I metalli, sono un gruppo di elementi chimici con determinate caratteristiche: sono generalmente
  • resistenti alle sollecitazioni
  • brillanti,
  • buoni conduttori di calore ed elettricità
  • solidi a temperatura ambiente(ad esclusione del mercurio).


La metallurgia
L'insieme delle tecnologie utilizzate per estrarre i metalli dai loro minerali, combinarli fra loro e lavorarli prende il nome di metallurgia.
Gli studiosi collocano  la nascita della metallurgia a circa 5000 mila anni  L'evoluzione dell'umanità.
Il metallo più importante nell'evoluzione dell'uomo è stato il ferro.
Il ferro

E' un metallo molto comune in natura, si trova raramente allo stato libero, i minerali ricchi di questo metallo sono: la magnetite, l’ematite, la limonite, la siderite e la pirite.
Allo stato puro il ferro non viene  utilizzato, vengono impiegate le sue leghe: ghisa, dal contenuto di carbonio che varia dal 2 al 4%;
acciaio, dal contenuto di carbonio inferiore al 2%.

La ghisa
La ghisa è una lega di ferro e carbonio, in cui la percentuale di carbonio varia al 2-4%,  Si produce nell’altoforno, (grande forno alto otre 80 metri e largo oltre 10 metri) dalla fusione di  rottami di acciaio, minerali del ferro e coke metallurgico(carbone fossile).
La ghisa  è molto dura ma  fragile; resiste poco alla trazione e alla flessione, ma bene  alla compressione; ha una buona resistenza alla corrosione; è poco malleabile, ha una buona fusibilità (1100-1200°C).

L’acciaio
L’acciaio è una lega di ferro e carbonio che contiene una percentuale di carbonio inferiore al 2%. La materia prima per la produzione dell’acciaio è la ghisa greggia.
L’acciaio ha una buona resistenza meccanica, è meno duro della ghisa; è plastico (malleabile e duttile); è difficilmente fusibile; è facilmente saldabile; resiste poco alla corrosione.
Fra i numerosissimi acciai speciali ricordiamo gli acciai inossidabili, che contengono cromo e nichel. La loro caratteristica più importante è la resistenza alla corrosione.










Altri metalli

Rame







l rame, (simbolo chimico Cu) è un metallo di colore rossiccio.  Dal punto di vista chimico è relativamente inerte, gli agenti atmosferici lo possono però lentamente attaccare e trasformare nel cosiddetto verderame. Il rame è stato il primo metallo ad essere utilizzato dall'uomo e ancora oggi è tra i metalli più  usati nel mondo, soprattutto in campo elettrico. Molto utilizzate sono anche le leghe del rame: ottone (rame e zinco) e bronzo(rame e stagno)anche come lega.

Alluminio





L'alluminio,( simbolo chimico Al) è un metallo che  si ricava  dalla bauxite, dal caratteristico colore bianco argenteo, molto leggero, buon conduttore elettrico, inerte, non si corrode,   
    
Le Fibre tessili






Le fibre tessili sono l'insieme di prodotti fibrosi, di diversa natura, che  per la loro struttura, lunghezza, resistenza ed elasticità, hanno la proprietà di unirsi, attraverso la filatura  in fili sottili, tenaci e flessibili che vengono utilizzati nell'industria tessile per la fabbricazione di filati, i quali, a loro volta, mediante lavorazioni (tessitura) vengono trasformati in tessuti 


Classificazione delle fibre tessili

Caratteristiche o proprietà delle fibre tessili.

Molto numerose sono le varietà di fibre tessili prodotte dall'uomo, ognuna delle quali presenta caratteristiche particolari.  Le proprietà principali di cui si tiene conto nella scelta di una fibra sono:

Proprietà fisico chimiche: 

  • densità: corrisponde al peso specifico,
  • igroscopicità: capacità di assorbire un liquido,
  • finezza: spessore medio della fibra  espresso  in micrometri (1 micrometro corrisponde ad un       milionesimo di metro)
  • resistenza alle sostanze chimiche: capacità di una fibra di resistere ad acidi e muffe
  • lunghezza della fibra.
  • capacità di condurre il calore

Proprietà meccaniche: 

  • resistenza all'allungamento,
  • resistenza alla rottura,
  • resistenza al calore, 

Proprietà tecnologiche: 

  • lavorabilità,
  • attitudine alla tintura


Il cotone

Il cotone è un arbusto i cui frutti, (capsule)  quando maturano si aprono, facendo intravedere  i semi avvolti da una morbida bambagia di pura cellulosa. 
Il cotone è una pianta conosciuta e coltivata da millenni.
La coltivazione  del cotone nella storia è sempre stata in crescita, ma negli ultimi decenni, con l'introduzione di fibre sintetiche, a basso costo e di facile produzione,  la richiesta e quindi la produzione di questa fibra è diminuita.
Il cotone è una fibra fresca, resistente e come tutte le fibre di origine vegetale, è un buon conduttore termico. 



fase di produzione 
  • raccolta del frutto
  • sgranatura( separazione del fiocco dal seme)
  • pulitura
  • filatura
  • tessitura


Il lino

Il lino è una fibra tessile conosciuta e coltivata da migliaia di anni, si ottiene dal fusto di piante erbacee del genere linum. Cresce bene nei climi temperati e il fusto può arrivare ad una lunghezza di oltre 60 cm. 





Fase di produzione del lino
  • raccolta in covoni es essiccazione delle piante
  • macerazione in acqua
  • pettinatura (disposizione parallela delle fibre)
  • filatura
  • tessitura




La lana

La lana è una fibra tessile naturale di origine animale che si ottiene dal vello di  ovini, camelidi, conigli , ecc...
La lana ha delle peculiari  caratteristiche che  la rendono una delle fibre più importanti ed apprezzate al mondo. La lana è una delle fibre più antiche, prodotta dall'uomo già diverse migliaia di anni fa,  purtroppo però negli ultimi decenni, l'introduzione di fibre sintetiche  a basso costo, hanno determinato una pesante crisi nel settore.


Produzione della lana

  • tosatura
  • cernita e lavaggio
  • asciugatura
  • cardatura ( per districare ed eliminare impurità)
  • pettinatura (per disporre le fibre in parallelo)
  • filatura
  • torcitura
  • tessitura






La seta 

La seta è una fibra tessile di origine animale ottenuta dal bozzolo di bachi da seta,  (specie Bombyx mori), lepidotteri che come è noto,  prima di passare alla fase adulta, attraverso delle ghiandole secernono una sostanza filamentosa proteica in cui proteggersi (bozzolo). La seta è una fibra tessile  utilizzata per la confezione di capi di abbigliamento pregiati (cravatte, abiti da sposa ecc)




Produzione della seta

  • allevamento dei bachi da seta
  • trattamento con il calore dei bozzoli integri (stufatura)
  • immersione in acqua
  • dipanatura del bozzolo
  • sgommatura in acqua saponata( per eliminare sericina e impurità residue)
  • unione di più fili
  • tessitura
  

Le fibre tessili artificiali

Si definiscono fibre artificiali le fibre ottenute da materiali naturali trattati chimicamente. 
La fibra artificiale più comune è la viscosa o rayon ottenuta partendo dalla cellulosa.

Le fibre tessili sintetiche

Le fibre tessili sintetiche sono quelle ricavate da un materiale di partenza non naturale, ma prodotto artificialmente dall'uomo.
La fibra sintetica più antica e comune è il nylon, ottenuta dagli scarti di lavorazione del petrolio.






Le etichette dei tessuti


      Le etichette  contengono dei pittogrammi  che devono indicare, per obbligo di legge,  come trattare adeguatamente capo. Rappresentano una sorta di carta d'identità del prodotto, in quanto danno informazioni sulle modalità di trattamento, sulla composizione e sulla provenienza . Sono fondamentali per assicurarsi che ogni pezzo venga trattato accuratamente durante lavaggio, asciugatura e stiratura, in modo da prolungarne la vita utile. Le etichette sono intese per essere piuttosto dirette, ma non sempre sono chiare, quindi è utile avere un punto di riferimento per capire cosa dicono.

Vediamo cosa significano i simboli riportati e come si associano ai relativi programmi di lavaggio di asciugatura e stiratura.
  • Bacinella: lavaggio con acqua
  • Cerchio: lavaggio a secco
  • Triangolo: candeggio
  • Quadrato: asciugatura
  • Ferro da stiro: stiratura

Simboli delle etichette per il lavaggio


I capi possono essere lavati a mano o in lavatrice. I simboli che riguardano il lavaggio sono rappresentati da una bacinella con l'acqua.
La X sul simbolo indica che il capo non può essere lavato in acqua, ma deve essere pulito solo a secco.

Etichette: simboli per il lavaggio

Il simbolo della mano nella bacinella indica che il tessuto deve essere lavato esclusivamente a mano e poi essere strizzato delicatamente ed asciugato normalmente.

La linea sotto la bacinella indica che il capo può essere lavato in lavatrice ma solo a velocità ridotta con programmi delicati e con risciacquo a temperatura decrescente e con centrifuga corta.

La presenza di un numero nella bacinella indica la temperatura massima al quale il capo può essere lavato in lavatrice e, se è accompagnato da una linea sotto la bacinella, vuol dire che deve essere usata la centrifuga corta.
La temperatura massima di 30° è indicata per colori delicati; quella di 40° per magliette e biancheria con l'elastico; quella di 50° per magliette colorate più resistenti e lenzuola colorate; quella di 60° per lenzuola colorate più resistenti; quella di 90° per lenzuola bianche.

Etichette: simboli per il lavaggio a seccoIl simbolo che indica il lavaggio a secco è costituito da un cerchio con all'interno una lettera. che indica il tipo di solvente che può essere usato, 


Etichette: simboli per il candeggio
Il simbolo che indica la possibilità di poter usare la candeggina è un triangolo. Se sul triangolo è posta una croce, vuol dire che non si può candeggiare.

Simboli delle etichette per l'asciugatura


Etichette: simboli per l'asciugatura meccanicaIl simbolo sulle etichette che riguarda l'asciugatura con l'asciugatrice è rappresentato da un cerchio all'interno di un quadrato.
Il simbolo semplice, indica che il capo si può asciugare in asciugatrice. Se c'è un punto nel mezzo, l'asciugatura va fatta a bassa temperatura; due puntini indicano l'asciugatura normale.
La croce sul simbolo indica che non è possibile effettuare l'asciugatura in asciugatrice.

Etichette: simboli per l'asciugatura naturaleAltri simboli relativi all'asciugatura al naturale sono costituiti da un quadrato con all'interno dei segni.
I segni verticali, indicano che va fatta un'asciugatura all'aria aperta e stirato subito dopo, il simbolo della gruccia indica che il capo va posto ad asciugare su questa, il trattino orizzontale, indica di stendere il capo su una superficie piana, ad esempio quella dello stendino.

Simboli delle etichette per la stiratura


Il simbolo utilizzato per la stiratura è rappresentato dal disegno schematico di un ferro da stiro.
All'interno possono essere presenti uno o più puntini che segnalano la temperatura alla quale può essere usato il ferro: un puntino è per la temperatura bassa (massimo 110°), due puntini per la temperatura media (massimo 150°), tre puntini per la temperatura alta (massimo 200°).

Etichette: simboli per la stiraturaLa prima temperatura è indicata per acrilico, nylon e acetato; la seconda per poliestere e lana; la terza per cotone e lino.

Anche in questo caso la croce sul simbolo indica che l'operazione non si può effettuare, o al massimo si può stirare molto delicatamente e al rovescio.

                            

                    

La plastica



    




Il vetro


Il vetro è un materiale molto usato e anche se oggi viene spesso sostituito da altri materiali, come plastica, alluminio per certe applicazioni è insostituibile, basta pensare alle fibre ottiche, che trasmettono la luce anche se sono incurvate e trovano applicazione nel campo della telematica, della medicina e chirurgia o alle lenti fotocromatiche (che diventano più scure se aumenta la luce) etc.  Inoltre il vetro è riciclabile al 100%. 



Proprietà fisco chimiche 

 Trasparente, resistente agli agenti atmosferici,  impermeabile, igienico, facilmente pulibile, Elettricamente isolante, inerte, resistente alle sostanze chimiche e agli acidi 


Proprietà meccaniche

Abbastanza resistente, Molto duro ma anche molto fragile, poco elastico 


Proprietà tecnologiche

 Non è fusibile, infatti rimane molto pastoso, abbastanza malleabile e duttile (ma i fili si spezzano facilmente),s i può lavorare per soffiatura (Murano), per stampaggio etc.





LE SOSTANZE PER FABBRICARE IL VETRO 




 SABBIA SILICEA    (silice) per il 70 – 75 %. Essa fonde a circa 1700°C. 


FONDENTI  sono sali di sodio o di potassio (carbonati) che hanno il compito di abbassare             la temperatura di fusione della silice a circa 1500°C 


STABILIZZANTI    sono ossidi di calcio, di alluminio, di zinco, di magnesio etc.  Impediscono la   devetrificazione e conferiscono al vetro resistenza, trasparenza, lucentezza. 


ALTRI ADDITIVI E COLORANTI per avere vetri con caratteristiche particolari. Gli ossidi          metallici   colorano il vetro: ossido di ferro  per il verde, zolfo per il giallo             cobalto per l’azzurro, rame per rosso, cromo per arancio etc. 


ROTTAMI DI VETRO   oggi sempre più importanti. 



PRINCIPALI TIPI DI VETRO 



Vetro comune usato per finestre, specchi, bicchieri,bottiglie etc. E’ incolore o colorato(verde,bruno). 

Vetro potassico (cristallo di Boemia) incolore, brillante, più duro del vetro comune.Usato per oggetti e servizi di pregio.

 Cristallo al piombo è il vetro di maggior pregio.Contiene fino al 35% di piombo. Molto brillante e trasparente. Usato per oggetti artistici, vasi e servizi di gran pregio.

Vetro pyrex resistente al calore,usato per cucinare e per oblò di forni, lavatrici, stufe etc.

Vetro d’ottica vetro speciale, particolarmente trasparente e limpido, totale mancanza di difetti.Contiene piombo e bario.La lavorazione per ottenerlo è lunga e accurata.Usato per occhiali, binocoli,strumenti ottici etc. 

Vetro di sicurezza (cristallo stratificato) formato da due lastre di vetro comune fra le quali viene inserito un foglio di resina sintetica trasparente: in caso di rottura i pezzetti di vetro rimangono uniti
e non creano pericolo. Usato per i parabrezza delle auto e come vetro antiproiettile.

Specchi si parte da lastre di vetro comune senza difetti su cui si fa depositare uno strato sottile di argento (specchi pregiati) o di stagno e alluminio per gli specchi comuni o di piombo per gli specchi scuri. Gli strati metallici riflettenti vengono poi protetti da una vernice particolare.

Vetri retinati sono vetri nei quali è incorporata una rete metallica a maglia quadrata che ha il compito di trattenere i frammenti in caso di rottura.

Vetro infrangibile è un vetro sottoposto a tempra, cioè riscaldato e poi raffreddato bruscamente sulle due facce. Diventa molto duro ma anche molto fragile, però in caso di rottura si rompe in pezzi piccolissimi anziché in schegge taglienti e pericolose. Usato per vetrate, vetrine etc




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